Accadde più o meno così. Fine dell’inverno.
Stavo preparando la cena, quando mi chiama Elisa Calcamuggi, giornalista ed esperta di comunicazione, da Belluno. Ci conosciamo da quando ragazzette abbiamo iniziato il nostro lavoro: lei giovane giornalista televisiva, io giovane direttrice di un evento sportivo. E non ci siamo più perse di vista, anche se oggi viviamo agli estremi opposti del nord Italia.
”Ti piacerebbe partecipare al TEDX Belluno in qualità di speaker? Il tema è la disruption. Data, 18 giugno.” Mani infarinate, grembiule, cose che friggono in padella e un mio immediato ”Sì! Certo, ma che bello, e grazie per aver pensato a me!”
E da quel momento è partita la mia esperienza da TEDXSpeaker a Belluno.
Io non avevo idea di cosa volesse dire diventare una TEDXSpeaker.
Non avevo idea, non solo del lavoro di preparazione importante e (per me) davvero di grande stimolo a plasmare una materia (le parole) con dei parametri molto ben definiti. Non avevo idea del bagaglio emozionale pazzesco che mi sarei riportata a casa.

Questa è la traccia che ci è stata affidata per preparare lo speech.
In un articolo sul Sole24Ore è spiegato bene quali implicazioni abbia questa parola, spesso usata a sproposito declinandola solo al mondo contemporaneo della tecnologia.
‘’Il termine in sé è antico ed è collegato al nostro modello di evolvere, di crescere e cambiare. Siamo sempre andati avanti attraverso e grazie a disruption’’.
Sono i cambi di paradigma, un guardare le cose da un punto di vista inedito che possono essere disruptive.
‘’Mamma mia – mi sono detta – sarò all’altezza dell’aspettativa?’
La preparazione di TedXTalk
La sindrome dell'impostore
Eh sì, me lo sono chiesta questo perchè la sindrome dell’impostore ha iniziato a farsi strada.
Io amo scardinare il pensiero mainstream e le pratiche ordinarie della progettazione e amo mescolare le discipline, i saperi perchè solo facendo dialogare la materia tecnica con la materia umanistica possiamo pensare di creare fratture, brecce utili a un reale cambiamento. E pur consapevole di tutto questo e che tutto ciò è sempre più necessario nel mondo dell’event management, e sapendo ciò che volevo dire, i miei sabotatori interni hanno iniziato a lavorare bene, ma non ho mollato.
Ho detto loro di non disturbarmi, insomma, che avevo qualcosa da raccontare. Qualcosa di importante.
La preparazione
Sono sempre stata una secchiona. All’università avevo bisogno di sentire la materia da tutti i punti di vista per andare sicura all’esame. Ho sempre invidiato quelli che leggono un libro una volta e sono pronti. Io sono spigolosa, forse, ma anche curiosa: devo girare intorno prima di farmi un’idea. E questa stessa cosa l’ho fatta per prepararmi.
Ho parlato spesso a convegni, tavole rotonde, tengo docenze e non ho mai avuto problemi a parlare in pubblico (no, mi correggo: ho imparato a non avere paura, perchè le prime volte mi tremavano le mani e il microfono).
Qui però era tutto nuovo:
– un tema = vera sfida
– un tempo (massimo 12 minuti)
– uno speech che è anche performance

Il coach a nostra disposizione ha definitivamente messo da parte i sabotatori vari che famelici mi volevano mettere sotto assedio e soprattutto mi ha dato un consiglio. ”Pensa a un oggetto che potresti portare sul palco”. Non ho avuto dubbi su cosa portare, e lo vedrai nel video.
Essere TEDXSpeaker non ha nulla a che fare con lo speech.
A questa conclusione sono arrivata dopo i quasi due giorni intensi di Belluno.
12 minuti sul palco, ma 24 ore di molto altro.
Fare le prove con gli altri speaker, sconosciuti fino a poco prima, e diventare improvvisamente compagni: ci siamo spronati l’un l’altro, ci siamo raccontati vite e pensieri e abbiamo ascoltato vite e pensieri. Questo per me è il senso dell’essere stata una speaker.
L’emozione vera non è stato il parlare dal palco, ma il condividere questo momento insieme. L’emozione nostra e quella degli organizzatori ha creato una chimica avvolgente, gentile, accogliente. Siamo stati bene. E stare bene è un dono prezioso.
Essere TEDXSpeaker ha a che fare con gli incontri, con lo scambio, con le intersezioni preziose.
L'evento gentile
In questo post non ho voluto scrivere i contenuti del mio speech. Li trovi tutti nel video. Nei mini webinar della sezione risorse di questo sito, inoltre, troverai diversi strumenti e suggerimenti per lavorare in modo gentile, non solo agli eventi (guarda il TedXTalk e scopri perchè non solo gli eventi sono eventi).