Alcuni giorni fa all’asilo di mia figlia ho trovato il disegno di un albero. Ogni ramo era una parola: gratitudine, perdono, ascolto e cosi via. E il tronco si chiamava gentilezza.
Mentre guardavo questo disegno, pensavo: ‘’Toh, guarda, sono le stesse cose di cui volevo scrivere nel post sulla leadership gentile’’.
E subito dopo mi è esploso dentro un altro pensiero: ‘’Ma come è che all’asilo ci insegnano la gentilezza e poi noi, genitori, da grandi, che esigiamo che i piccoli siano gentili, ci dimentichiamo di esserlo?’’
Quando avviene la frattura? E perché oggi c’è tanto bisogno di parlarne?
La gentilezza non è essere cortesi
Essere gentili non significa semplicemente essere educati o rispondere con il sorriso.
La gentilezza ha a che fare con – prima di tutto – il rapporto che abbiamo con noi stessi.
Un buon leader, per essere davvero un buon leader, deve prima di tutto conoscere sé stesso, essere consapevole nel proprio profondo ed essere disposto a non fermarsi mai in una continua esplorazione del sé. Quando si parla di leadership gentile, quindi, non si tratta di mettere in scena alcune azioni educate, anche se – certo – meglio recitare la gentilezza che la non-gentilezza!
La leadership gentile è una pratica di vita, fatta di ascolto profondo e di generosità. E parte, come dice Guido Stratta, dal coraggio, perché ci vuole coraggio a riconoscere le proprie vulnerabilità e a non nasconderle e ad agire.
Oggi ci sono movimenti sulla gentilezza che portano con determinazione il tema al centro della discussione sul lavoro, sulle relazioni dentro un team e sulle relazioni che costruiamo con l’ambiente intorno a noi.
Perché è tanto importante la gentilezza quando si parla di lavoro? Perché – per fortuna – viviamo una grande trasformazione che sempre più evidenzia quanto l’essere umano sia importante. Le macchine si occupano di hardware e noi, humans, sempre più dobbiamo mettere in campo competenze diverse, umane, e la gentilezza ne è una sorta di connettore.
Esplorare la gentilezza
La selezione che propongo non riguarda manuali magici per applicare le tre regole d’oro della gentilezza, perchè – è evidente – il punto di partenza avviene dentro di noi, in una comprensione profonda di alcune skills e nella loro pratica.
Cambiare si può ed è davvero liberatorio quando il risultato è il benessere delle persone che stanno intorno a noi.

La pratica quotidiana
Attenzione, innocuità, generosità, servizio, empatia, umiltà. Sono queste alcune delle parole che Piero Ferrucci descrive, con molto esempi di vita privata, per disegnare l’albero della gentilezza.
Perchè leggerlo?
Questo libro dipinge un paesaggio del possibile. Aiuta a vedere oltre anche negli episodi insignificanti della nostra vita e regala un alfabeto della gentilezza, ottima guida per un cambiamento, prima di tutto, interiore.
Perchè è utile per il management?
Ferrucci descrive due parole da un punto di vista inedito per management, che trovo moto ispiranti per un cambiamento di attitudine: il servizio e l’innocuità.
A proposito del servizio scrive:
Il servizio ci aiuta a tirare fuori il meglio si noi stessi se non cerchiamo di dimostrare di essere bravi, ma semplicemente ci diamo all’altro.
Il servizio non è solo un fare, ma è un vero essere.
Declinato nella quotidianità del lavoro, ”essere servizio per” vuol dire agire per consentire al proprio team – per esempio – di lavorare al meglio di sé affinché le singole persone che compongono il gruppo stiano davvero bene.
La parola innocuità, invece, invita a lavorare quasi per sottrazione. Tolgo il dannoso e per farlo devo osservare, ascoltare me e il contesto con continua disciplina.

Dall'io al noi
Occuparsi del noi significa occuparsi del sé, ma in relazione agli altri. Nasce un nuovo senso di identità che richiede nuovi saperi.
Perchè leggerlo?
Questo librò svela il beneficio della gentilezza sia in ambito biologico che mentale e aiuta a praticarla ponendosi sempre in relazione a ciò che abbiamo intorno a noi. Ci parla di saper fare, saper avere, saper apparire, saper essere e saper essere insieme.
È la mente umana a non essere ecologica. La nostra mente è l’agente inquinante più potente e pericoloso del pianeta. La mancanza di igiene ed ecologia nell’intimità dei nostri pensieri è all’origine del devastante impatto ambientale che vediamo.
Perchè è utile per il management?
La metafora del bruco e della farfalla è una buona guida per il nostro lavoro. Il bruco si chiude dentro se stesso e divora distruggendo tutto ciò che trova. La farfalla vola libera e leggera e nutre la vita.
Nel team management questa immagine dovrebbe sempre guidarci: il nostro team può essere farfalla, se noi non lo trattiamo da bruco. Nutrire vocazione e talenti con l’ascolto e l’empatia e non sfruttare ore-lavoro per benefici (apparenti) solo nostri. Il management ha anche una responsabilità sociale.

La leadership della gentilezza
Si va verso un’economia della cura. Le relazioni, le contaminazioni di saperi, l’attenzione alla vulnerabilità e ai talenti, le integrazioni di persone e pensieri sono la nuova leva per un radicale cambiamento.
Perchè leggerlo?
Parlare di gentilezza e leadership non vuol dire parlare di educazione e cortesia. É in atto una vera trasformazione e questo breve libro offre una traccia per utile per avviare il cambiamento di mindset e di azioni.
Perchè è utile per il management?
Perchè è soprattutto nel management che deve avvenire il cambiamento rivoluzionario, uno slittamento verso il leader coach, che guida, accompagna e nutre. Che crea una spazio libero in cui sentirsi liberi di esprimere paure e fragilità. Che integra e ascolta.
Risorse sulla gentilezza
G come gentilezza
Video: perché gli eventi sono una straordinaria palestra di pratica della leadership gentile
Presentazione: 16 parole, 16 sensi della gentilezza, 16 pratiche, 16 possibilità di azione per il cambiamento gentile
Strumenti
- Un TedTalk sulla leadership gentile con Cristina Ghiringhello.
- Una tavola rotonda su leadership gentile, team ed eventi (io parlo degli eventi)
- Un’intervista di Simon Sinek a Bob Chapman: da ascoltare per capire cosa sia la leadership gentile messa in pratica.
- Un post di Tlon su talento e vocazione