La contaminazione, quella buona.

Contaminazione. Oggi parola pesante, ma ci sono anche altre le contaminazioni, quelle belle.

Questo libro è del 2009 (!) e qui si parla di non e for profit: il non-profit ha bisogno di imparare dalle imprese e viceversa le imprese (oggi più che mai) hanno bisogno di contaminarsi di visioni (oltre che pratiche) del non profit.

Avevo divorato questo libro per migliorare il mio lavoro in un contesto chiuso e poco innovativo come lo sport e mi ha aiutato a capire tante dinamiche che prima facevo fatica a comprendere. Scritto sull’esempio del sociale, vale benissimo per ogni forma di non profit, anche culturale. Soprattutto adesso, che tanti settori sono in ginocchio e devono dotarsi di strumenti capaci di affrontare questo momento per sopravvivere.
Il management è un mestiere fatto di strumenti e ogni forma di gestione deve conoscerli, se vuole portare risultato. Allo stesso tempo un’impresa non può pensarsi solo come ”profittificio” perchè ha una responsabilità dentro la comunità in cui agisce che non può più ignorare.

Io mi sento di consigliare ancora oggi la lettura di questo libro di Gianluca Cravera e Dante Paolo Ferraris, perchè quel tipo di contaminazione di cui parla non abbiamo ancora imparato a veicolarla come si potrebbe. E nel post-covid ci servirà assai.

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