Come formare i manager dello sport?
Pensare allo sport solo come #industry da vendere a un vasto oceano di clienti è fortemente riduttivo. Non solo: trasforma lo sport in un prodotto non dissimile da mille altri. Lo svuota del suo senso più profondo. Lo appiattisce. E trasforma una componente intrinseca, quella emozionale, così attrattiva (il vero vantaggio competitivo dello sport rispetto a tutti gli altri ”prodotti”) in un orpello markettaro.
La potenza dello sport – anche in quanto settore di business – è il suo essere veicolo di valori di cui abbiamo (disperatamente) bisogno. Valori in cui credere, a cui legarci, a cui attaccarci per riempire di senso le nostre vite.
La formazione del #socialimpact unisce alle competenze tecniche le discipline umanistiche, perchè le due cose insieme fanno realmente la differenza. Marcano la rottura e insieme creano davvero qualcosa di potente.
E io ne sono convinta: anche le scuole di formazione del #business #sportivo possono partire da qua.
Da una domanda filosofica: cosa è lo sport?
É dalle risposte che emergono, tutte aperte e mai definitive, che si può realmente costruire la propria formazione di manager sportivi.
Un buon punto di partenza: ”Filosofia dello Sport”, Emanuele Isidori e Heather L. Ried, Bruno Mondadori.